mercoledì 29 ottobre 2014

Ammirare la capacità di Ammirare

by, Nino Migliori
C'è un germe crescente nel vivere sociale, sempre più dimentico sia del vivere, sia del sociale.
Un fare virulento, che contagia, che fa proseliti come un qualcuno con un passato mediocre tra i blasfemi che si ricicla stonando tra i salmodianti.
Un virus figlio di canoni di presunta normalità che rifuggono dagli eccessi come scarafaggi dal sole, per il solo timore di mettere in luce tutta la loro natura becera, fatta di poco meno di pochezza.
Una malattia dilagante, che contamina, stordisce.
E' la piaga di chi pensa senza pensare.
Della quale sono afflitti coloro che, ben lungi dalla rassicurante stupidità, credono davvero di dare vita a ragionamenti sensati, a elaborazioni affatto scriteriate che vanno tramutandosi in argomentazioni perfettamente riuscite.

martedì 26 agosto 2014

Ognuno abita la vita come può

by, Sebastiao Salgado
Che poi, d'altronde, ognuno abita la vita come può, come sa.
Come gli è stato detto o non detto.
Seguendo insegnamenti o ripudiandoli, elaborandone di propri, studiando quelli altrui.

Che c'è il fiato strozzato che richiama tregua a ogni sospiro e poi quello mai stanco, da polmoni capienti, da bocche capaci di dare vita ad altre bocche, da cuori che non sanno far altro che battere.
Le gambe che sanno solo correre e quelle gravate anche soltanto dal peso del corpo, le mani che vogliono conoscere, stringere, afferrare, in costante ricerca, in leggiadra sospensione, protese costantemente un filo oltre,
E quelle zitte, silenti, bramose solo di rinchiudersi in pugni nascosti di tasche segrete.

venerdì 18 luglio 2014

La mancanza è un assedio

By, Stanley Kubric
La mancanza è un assedio.
Un attacco senza sosta, che circonda senza avvolgere, che colpisce e infierisce.
La mancanza è un assedio di un nemico nebuloso ma consistente, che la guardia che alzi su un fianco scopre quello che sarà centrato dal fendente micidiale.
La mancanza è un assedio al quale resistere.
Resistere per re-esistere, per esistere nuovamente, solo con la strenua resistenza si combatte la mancanza.
Un combattimento da notti insonni, di veglia, di guardia.
Un combattimento di pianti e urla e occhi sgranati e bocche arse.
Che deve far male, deve scavare dentro, toccando il fondo, scoprendo i nuovi limiti che si trovano quando si smette di pensare di averne.

martedì 8 luglio 2014

La perfezione nello squilibrio

By, Gianni Berengo Gardin
Storie di richiami antichi, racconti di echi sommersi che narrano di quanto il solo sfiorare racconti il tutto che già c'era, che urla per esserci, che smania affinché vi sarà.
Il salto tra violento tormento e potente fermento, non scompone i profili che si congiungono in un incastro fuori dal tempo, che annienta i “troppo” e schernisce gli “abbastanza”.

Della sublime disarmonia dell'elegante funzionamento della macchina complessa dell'io, di una mente che corre forsennata, di un cuore che non viene creduto, di un corpo che sposa rigidità.

E poi, gli stessi, invertiti, con un corpo che si scioglie, una mente che razionalizza, un cuore che irradia.

domenica 8 giugno 2014

Come costruire i propri ricordi

Jane & Serge, by Andrew Birkin
Bisogna solo badare bene a costruire i propri ricordi.
Perché a volte, il tentativo, non sta nella velocità, ma in quanto si è in grado di sporgersi dal precipizio.
Di quando le certezze di domani iniziano a capire di poter ridere in faccia alle paure di ieri e, oltre il baratro, non c'è lo schianto, ma il riscatto.

L'indole non è mai del tutto sopita quando ha ancora la forza di gridare e il fuoco sacro è sempre capace di ardere anche sotto le ceneri più spesse.

Le scelte dicotomiche parlano sempre la stessa sciolta e semplice lingua; non c'è nulla di tremendamente complesso, quando può essere tutto meravigliosamente complicato.

Lo sai già per certo nelle ore della notte che corrono come minuti, nell'idillio di una temperatura che odora d'estate ma non rovina la frescura del vino, nella bocca arsa di tabacco ma ancora desiderosa di fumare.

sabato 17 maggio 2014

L'arte della pazienza

By, Bert Hardy
Secoli silenti, stagioni burrascose, istanti dirompenti.
Ogni forma temporale era passata, trascorsa, vissuta, senza che si capisse davvero il valore della pazienza.
Che c'era da sbuffare in faccia ai motti popolari e ai finti custodi della calma sociale che si ripetevano in sterili e altrettanto gratuiti consigli non richiesti, elogi non cercati dell'antica virtù.
Era il caso invece di assimilarla, di sentirla propria, su ogni centimetro di pelle martoriata, in ogni angolo, anche il più remoto, di quell'animo che non si smetteva mai di conoscere.

martedì 29 aprile 2014

Il crimine di pace

By, Luigi Vegini
E poi ti ritrovi a parlare sempre delle cose che perdi, nell'assoluta incapacità, divenuta ormai pratica rodata, di dare il benché minimo valore a quanto, anche solo per il frangente di un istante, pare poter appartenere.
Un presente eternamente insoddisfatto, troppo preso dal guardare con trasognante malinconia al passato o con un altrettanto futile slancio idealizzante al futuro.

In quel adesso dove anche il tempo per le promesse non mantenute sembra essere finito.

E gli occhi, addomesticati da una penombra crepuscolare dove gli inganni si offuscano, non trovano modo di riconoscere la luce e, quasi, iniziano a provare un fastidio antico, quello rivolto al ricordo della felicità che per lunghe stagioni non speravi più di poter avere.

martedì 15 aprile 2014

La terra tra le mani

By, Gianni Berengo Gardin

Dopo lo sgretolarsi dei castelli edificati con la foga del sogno e senza la capacità del reale
Quando il sapore di cenere ha riempito ogni anfratto, dalle narici che non riconoscono altro odore se non quello del bruciato degli imperi caduti, alla bocca, incapace neppure di digrignare i denti, tanto si sono consumati per l'amarezza. 

Laddove anche i colori più prepotenti si piegano alla monocromia dell'opacità delle tinte stinte, quando anche la parola fine non ricorda più il suo inizio. 

In quel luogo di non ritorno, dimentico di ogni partenza accade un qualcosa. 

sabato 15 marzo 2014

La solitudine dell’eroe

...

Sta tutto lì.
Nell’antica lotta tra necessità e libertà.

Nella faida intestina che da sempre dà vampate di colore al tuo animo in escandescenza, arrotolato in quella consapevolezza già reale ancora prima che diventasse tale anche solo la parola.

Perso, ma mai perduto, nel costante nostos, nelle dodici tappe che non hanno mai fine, ritenendoti savio nell’accarezzare i lembi della follia, sempiterno colpevole di un’emanazione che non hai scelto di avere, che non hai smaniato per ottenere, che ti vedi costretto a portare.

domenica 9 marzo 2014

Quell’aria che non basta

By, Federico Garolla

Magari una sera uscirai, l’aria sarà più pulita del solito o un odore riuscirà a rapirti la mente, o forse gli occhi si poseranno veloci su un dettaglio all’orizzonte e sospirando piano capirai che stai meglio, che in qualche modo ce l’hai fatta, che è tutto passato.
Magari succederà.

L’abisso smetterà di guardarti dentro, le mani riusciranno anche a non tremare, le notti torneranno a concedere riposo.

Magari accadrà.

martedì 28 gennaio 2014

Le parole sono importanti

By, Bert Hardy
E poi ti ritrovi con una sigaretta tra le labbra serrate che neanche si chiede più perché l’hai accesa. 
Ti ritrovi così, con la cenere che cade lieve e i pensieri che seguono il suo moto casuale.
Ti trovi con il volto tirato, con rughe d’espressione che neppure pensavi di avere e che ti raccontano le parole. 
Le parole non dette, quelle che hanno mancato il tempismo, le parole urlate.
Le parole sussurrate, quelle che non avresti mai dovuto dire, le parole sprecate.
Le parole offese, quelle risentite anche solo ad essere state pronunciate dalla bocca, colme di vergogna per essere fuoriuscite da quelle labbra che avrebbero voluto usarne solo altre, altre parole.

giovedì 2 gennaio 2014

Tutto si trasforma, nulla perisce

By, Robert Doisneu

Non inizia nulla senza che qualcosa sia concluso.
Non vi è un termine privo di un principio. 
E’ il naturale rincorrersi delle cose, l’abbraccio eterno delle stagioni, il meraviglioso susseguirsi, l’opposizione che trova la sua congiunzione.
Quanto era informe e sfocato prende definizione e rispolvera i colori.