By René Maltête |
Troppe bocche piene di parole, troppe poche teste piene di
pensieri.
Che viene da chiedersi se mai ci sia stato un momento beato di un unico popolo in un fulgido stato.
Di un’idea di bellezza che trovasse concretezza nelle menti
delle genti, nei gesti e negli intenti.
Una civiltà fiduciosa nei sapienti, premurosa verso gli indigenti, invisa ai laidi potenti.
Una civiltà fiduciosa nei sapienti, premurosa verso gli indigenti, invisa ai laidi potenti.
E invece si assiste silenti a un prolifico germinare di un
crescente odio sociale, di brutture perpetrate, conquiste antiche calpestate.
Si riduce tutto a un boato, nell’infinito etere riversato, dove vince l’ingiuria, la calunnia e la paura per nuovi voragini di bassezza dove regna beffarda la nefandezza.