By, Bert Hardy |
Ti ritrovi così, con la cenere che cade lieve e i pensieri che seguono il suo moto casuale.
Ti trovi con il volto tirato, con rughe d’espressione che neppure
pensavi di avere e che ti raccontano le parole.
Le parole non dette, quelle che hanno mancato il tempismo,
le parole urlate.
Le parole sussurrate, quelle che non avresti mai dovuto
dire, le parole sprecate.
Le parole offese, quelle risentite anche solo ad essere
state pronunciate dalla bocca, colme di vergogna per essere fuoriuscite da
quelle labbra che avrebbero voluto usarne solo altre, altre parole.
Labbra che non si schiudono in un sorriso, labbra che rimproverano severamente per averle rese partecipi, per averle tramutate in complici di tutto quanto è lontano dalla bellezza.
Le parole sbagliate, quelle pronunciate male, le parole
tardive.
Voce strozzata, voce alterata, voce che pronuncia parole troppo remote dalla meraviglia.
Le parole, quelle che invocano perdono, le parole che sanno
di non essere sufficienti.
Le parole importanti, quelle da non dimenticare, le parole.
EtienneKuntz
EtienneKuntz
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