venerdì 20 dicembre 2013

Addestrarsi a riconoscere

By, Frank Horvat


E’ un esercizio continuo, una corsa senza fine.

E se non esiste la fine, esiste il fine, che coincide con il mezzo, oltre ogni giustificazione.

Non si smette mai di sparare, di imparare e di sperare.

E mai bisognerebbe permettersi di farlo.

Addestrarsi a riconoscere è il lusso diramato, è il benessere diffuso, è la concessione più nobile da regalarsi.

Riconoscere se stessi, riconoscere l’altro, riconoscersi come ritrovarsi.

Riconoscere, parla di come conoscere nuovamente, di come scoprire un vecchio sapore con un gusto differente.



lunedì 16 dicembre 2013

La città della Luce

By, Martine Franck


Storie che di tuo te ne andresti in giro saltellando, non proprio volando, ma con piccoli balzelli sì, sempre e comunque. 
Che toccare troppo terra serve il giusto, ma che di base è tra le nuvole, sia quelle bianche e soffici, sia quelle nere e tempestose, la tua sede naturale. Che ti metteresti a distribuire sorrisi, a regalare fiori a ogni viandante, a scaldare, con mani calde, ogni passante.

Ma poi la vita ti presenta conti con valute che neppure pensavi esistessero, con cambi nei quali vieni sempre, e rigorosamente, in qualche modo fottuto.

E te ne stai lì, a medicare ferite nuove ogni giorno, a sistemare un pezzo di armatura per evitare di essere colpito ancora. 


mercoledì 11 dicembre 2013

L'intentato non esiste

By, Izis Bidermanas


Ne uccide più l’incompleto.

Ne uccidono più i desideri celati, soffocati, inespressi.

Ne uccide più il grigio, la non volontà di scoprire tutta la tavolozza dei colori a disposizione, anche quelli mai considerati prima, quelle tinte lasciate in disparte per incapacità e becera necessità di dare loro una definizione.


Ne uccide più la calma apparente che etichetta il desiderio come follia lucente.

Ne uccidono più la repressione, il trattenuto, le convenzioni di circostanza, le scuse di comodo, tutte quelle signore assolute del Regno delle cose non dette e non fatte.


giovedì 5 dicembre 2013

L'odore della Nostalgia

By, Francesc Català Roca


Era sempre una questione di odori. Di profumi e di olezzi che si mischiavano sapientemente tra fragranze inedite ed altre intatte nella memoria. E così, tra i binari di una stazione percorsi centinaia di volte, le narici riconoscevano il graffio della grafite e al contempo si muovevano rapide in cerca di odori nuovi, inattesi, insperati.

Era sempre una questione di odori. Erano sempre loro a dare un caldo senso di familiarità così come un’inebriante sensazione di smarrimento.

Era sempre una questione di odori, capace di governare il mondo, di governare il mio mondo.

Il viaggio nell’oceano della memoria passava da innumerevoli porti fatti di odori.

Erano gli odori a destare la violenta passione per i ricordi non vissuti, a riportare con forza la mente, il corpo e il cuore ancora laddove avevano compiuto il loro mistico allineamento.