lunedì 27 novembre 2017

Il cimitero delle parole

By Elliott Erwitt
Il sinistro connubio tra ignoranza e arroganza genera mostri famelici, fin troppo prolifici, che non bastan le luci del mattino per augurarne il declino.

Figure per niente infernali ma comunque letali che compiono misfatti quotidiani e crimini brutali dando vita a persistenti scempi linguistici, abomini sintattici, deliri stilistici.

In un proliferare di anglicismi, regionalismi, neologismi, mai realmente capiti, sempre più mal gestiti, volutamente forzati, quasi sempre stonati.

La grammatica è dimenticata, l’ortografia – questa sconosciuta – ripudiata, la lingua tutta insultata.

martedì 26 settembre 2017

Il paradosso dell’ignoranza

By Gianni Berengo Gardin

Io sento la fatica di tutte le generazioni che mi hanno preceduto.

Mi pervade la rabbia congenita di tutti i capi chinati di fronte a signori immeritatamente blasonati.
Per le privazioni, le vessazioni, le violente sottomissioni.
Le angherie perpetrate, ripetute, reiterate.

Verso tutte le genti dalle menti silenti, ottenebrate dall’analfabetismo, da preghiere a memoria imparate, da dettami mai capiti e solo mestamente subiti.
Di chi ha patito senza poter muovere un dito, per il fatto che non pensava si potesse anche solo semplicemente pensare di poterlo fare.

Ma l’ira funesta, che non ha bisogno di scomodare il Pelìde per essere espressa, risiede tutta in questo tempo, dove la conoscenza non è un portento, dove non occorre nessun viatico divino, non bisogna sperare in un fulgido destino per accedere al sapere.

lunedì 29 maggio 2017

Discriminare, discriminato, discriminante

By, Virgilio Carnisio
C’è un grande fare, in quest’epoca sociale, nel barricarsi e barricare.
Schierarsi e trincerare, confinare e segregarsi.


E' in corso la più grande inquisizione che la storia, con la esse minuscola, perché niente è maiuscolo in questo crepuscolo,
abbia mai visto.


Un'inquisizione potente, tentacolare, che coinvolge e sconvolge tutti, giudici e giudicati, vitteme e carnefici senza vinti e vincitori, poiché i ruoli, altro non sono che effimeri allori, caduchi pallori di glorie minori.

Chi accusa viene accusato, chi ha sentenziato stia pronto ad essere condannato.
Tutto per il gusto schizofrenico della grande società mediatica, sempre traboccante di ragione, soprattutto quando sa di avere torto.
E si discrimina, si esclude, si emargina non più e non solo ogni forma di diversità ma anche ogni forma di normalità, sempre secondo i dettami di divinità nascoste, nebulose, nemiche tra loro.

venerdì 17 febbraio 2017

L'allucinazione della Libertà

By, Richard Kalvar
Se non si ha la magia il fatto di desiderarla non cambierà le cose.

Basterebbe assimilare questo concetto per disfarsi dell’affanno e porre rimedio al danno che comporta l’incessante ricerca di una definizione calzante.

Che il definire non è altro che l’eterno patire, un lento svanire, uno sgretolato soffrire.
E questo fare rende anche lo stesso concetto di libertà un’allucinazione, quando non un ingiusto privilegio.
Bisognerebbe smettere, tutti quanti, con uno stacco netto, preciso e diretto di nascondersi dietro a un dietro.