giovedì 29 dicembre 2016

Prima di ogni Epifania

By Elliott Erwitt
Un nuovo inizio non è altro che il vizio di dover dare una fine alle cose.
Che poi invero, queste, quelle o altre che siano, non terminano mai, per davvero.

Semmai svoltano, si incrociano, si intrecciano.
Aumentano, si arrestano, ripartono con slancio, dimentiche di un vecchio affanno, in quello che è il sempiterno e vorticante errare, sublime e straziante.

Eppure la nuova convinzione, da trattare con mani levigate dalla devozione, sta tutta nel circondarsi ma anche nel circondare, genti di ogni dove, purché non siano queste sobrie e non interessi loro giudicare.
Che il giudizio e l’astemia son proprio cose da lasciare andar via.

giovedì 25 agosto 2016

Godersi l’assenza

By, Doisneau
L’ultima rivelazione, che se fosse anche la prima, delle ultime, niente comunque importerebbe, è godersi l’assenza.

Non il vuoto cosmico, non la mancanza di stimoli o idee, non la vacuità di pensieri ed avventure ma la vera assenza, di sovrastrutture e proiezioni, di richieste e pretese, di traguardi ed attese.
Una serafica assenza di quel turbinio vorticante, di quei pensieri inafferrabili che aggrovigliano lo stomaco, rimbombano nelle notti di occhi sgranati e lenzuola stanche e accaldate.

Godersi la vera assenza e chiedere, umilmente, al Nulla di essere il proprio maestro.


mercoledì 30 marzo 2016

Non c’è bisogno di avere bisogno

By, Nino Migliori
Non c’è bisogno di avere bisogno. 
Di una scusa o di un pretesto, oppure di una scusa che giustifichi il pretesto o ancora di un’idea all’interno di un contesto, per fare.

Perché fare non è altro che ingannare.

L’inganno della stasi, dell’inappetenza di stimoli, di un’inedia forzata per una mancanza mirata di volontà od opportunità ma anche di velleità.

E allora non resta che far l’unica cosa che si crede di poter fare e far credere che sia l’unica cosa che si possa fare.


giovedì 4 febbraio 2016

La lezione del Bambù

By, Helin
Non si sa quasi mai di avere torto. Ma ancor meno si sa a cosa serva avere ragione.

Un consapevole ed efficace far nulla, questo è il più grande dei consigli da assimilare e dunque ripetere e ancora preservare e quindi reiterare al di sopra di ogni possibile, possibile.

Che si fa un gran parlare del concetto di resilienza, ma senza avventurarsi negli incerti terreni della scienza, che vanno a contendersi nuovi termini o certi altri antichi e poi rinnovati con l’ausilio di enciclopedie digitali, la lezione più semplice da capire è quella del bambù, capace di flettere le sue canne fino a terra, senza minare la sua integrità, capace di resistere a qualsivoglia intemperie senza che questa contamini la sua struttura.