martedì 29 aprile 2014

Il crimine di pace

By, Luigi Vegini
E poi ti ritrovi a parlare sempre delle cose che perdi, nell'assoluta incapacità, divenuta ormai pratica rodata, di dare il benché minimo valore a quanto, anche solo per il frangente di un istante, pare poter appartenere.
Un presente eternamente insoddisfatto, troppo preso dal guardare con trasognante malinconia al passato o con un altrettanto futile slancio idealizzante al futuro.

In quel adesso dove anche il tempo per le promesse non mantenute sembra essere finito.

E gli occhi, addomesticati da una penombra crepuscolare dove gli inganni si offuscano, non trovano modo di riconoscere la luce e, quasi, iniziano a provare un fastidio antico, quello rivolto al ricordo della felicità che per lunghe stagioni non speravi più di poter avere.

martedì 15 aprile 2014

La terra tra le mani

By, Gianni Berengo Gardin

Dopo lo sgretolarsi dei castelli edificati con la foga del sogno e senza la capacità del reale
Quando il sapore di cenere ha riempito ogni anfratto, dalle narici che non riconoscono altro odore se non quello del bruciato degli imperi caduti, alla bocca, incapace neppure di digrignare i denti, tanto si sono consumati per l'amarezza. 

Laddove anche i colori più prepotenti si piegano alla monocromia dell'opacità delle tinte stinte, quando anche la parola fine non ricorda più il suo inizio. 

In quel luogo di non ritorno, dimentico di ogni partenza accade un qualcosa.