giovedì 7 giugno 2018

Il regno dell’improvvisazione

By Di Natale

Si è creato un regno basato sull’improvvisazione  - che non ha nulla di poetico ma insidia bene il patetico – e no, non basterà una sola generazione a smaltire le cattive abitudini voracemente assimilate, scarsamente valutate ma che a caro prezzo verranno da tutti scontate.

Un’oligarchia dell’idiozia, una nuova clownesca aristocrazia, composta da lestofanti,
tanto lesti nel dire e poco fanti nell’agire,
miseri nei modi e arroganti nei toni,
poveri nell’idea,
questa stessa non più vittima ma rea,
dell’aver sperato di far proseliti nelle menti delle genti,
nei cuori e negli intenti di chi, dopo urla e fendenti,
dalle piazze plaudenti
infine allo scranno dei potenti,
è finalmente salito, non più bove imbestialito ma adagiato in un bel vestito.


E non c’è niente da capire, tempi per far esperire, se non che tutto può rapidamente perire.

Quanto restava di sacrale, nella terra che fu di un popolo geniale, può preparare una disadorna pietra tombale.
Si è dentro quanto di peggio la peggiore delle ipotesi potesse concepire.

EtienneKuntz

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